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Il nuovo bivacco Fanton è stato collocato alla forcella Marmarole. Sarà aperto agli escursionisti a partire dal 2021
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Il 9 settembre la conchiglia del nuovo bivvy "Fratelli fantoni" è stata posizionata in elicottero alla Forcella Maramarole (2667 m. s.l.m.), dai tecnici della Heliswiss International, assistiti da Elifriulia, e dai volontari della Sezione Club Alpino Italiano "Cadorina" di Auronzo e del Soccorso Alpino.
Qui, il guscio del bivvy è stato ancorato al telaio obliquo in acciaio precedentemente preparato. Si tratta di un nuovo passo, forse il più importante, del progetto portato avanti per anni dal Club Alpino Italiano di Auronzo: sostituire il vecchio e fatiscente bivacco Fanton, che negli anni Sessanta era più alto di mille metri.
Un progetto, un sogno, che ora si sta realizzando: il primo passo è stato un concorso di idee, nato dalla collaborazione tra il Cai di Auronzo e la Fondazione Belluno Dolomiti Architettura, che è stato vinto dallo Studio Associato Demogo di Treviso, poi il bivvy è stato collocato nella forcella Marmarole, un ambiente di straordinaria, incontaminata, selvaggia bellezza.
"L'allestimento del bivacco a Forcella Marmarole, porta il progetto a uno stadio avanzato" ha detto Massimo Casagrande, presidente del Club Alpino Italiano di Auronzo. "Si tratta di una fase avanzata ma non definitiva: per la fruibilità del bivacco sono ancora necessari alcuni interventi fondamentali, come il rivestimento esterno protettivo in zinco metallico e l'articolazione degli interni in legno di abete e larice. La struttura, quindi, attualmente non è accessibile. I lavori proseguiranno nelle prossime settimane e la piena fruibilità e quindi la fruibilità per gli escursionisti, potrà avvenire a partire dal 2021. Prevediamo di inaugurare la nuova struttura in tarda primavera - inizio estate del prossimo anno: il bivacco Fanton sarà una base incredibilmente suggestiva nella zona delle Dolomiti Auronzane".
L'aspetto del bivacco progettato dallo Studio Demogo è quello di un volume grezzo adagiato sul crinale, un'architettura fortemente caratterizzata da un profilo inclinato che si adatta all'orografia della Forca Marmarole. Il forte valore dell'edificio è anche nella spazialità interna, interamente organizzata in modo ascensionale lungo il pendio, formando così un elegante balcone che punta verso Auronzo di Cadore.
"L'opera affronta complesse sfide tecnologiche e si propone come un progetto volto a esplorare la ricerca sui materiali in alta quota" ha sottolineato Massimo Casagrande, vice presidente del Cai di Auronzo. "L'involucro dell'intero edificio è stato sviluppato in un materiale composito appositamente adattato al contesto ambientale alpino. Le tecnologie utilizzate hanno permesso di rendere l'edificio molto leggero in proporzione alle sue dimensioni, aspetto fondamentale per la logistica edilizia"