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Le energie rinnovabili aiutano la Cina a dimezzare i prezzi dell’elettricità rispetto a Stati Uniti ed Europa
Wood Mackenzie afferma in un nuovo rapporto che la Cina potrebbe installare 230 GW di capacità fotovoltaica ed eolica ed esportare più di 200 GW di pannelli solari nel 2023. A differenza di Europa e Stati Uniti, il Paese sta evitando l’elevata riduzi
Secondo Wood Mackenzie, il massiccio aumento della capacità di produzione di moduli solari e di installazioni fotovoltaiche in Cina sta aiutando il Paese a mantenere prezzi dell’energia relativamente bassi e stabili rispetto a Europa e Stati Uniti, che soffrono di una crescente riduzione del fotovoltaico e di un’elevata inflazione. La società di ricerche di mercato con sede negli Stati Uniti descrive l’attuale traiettoria di transizione energetica della Cina come un circolo virtuoso in uno scenario caratterizzato da tassi di interesse in calo, bassi costi energetici e un’intensa concorrenza sui prezzi.
L'analista Sharon Feng attribuisce la rapida espansione della Cina nella produzione solare e la riduzione dei costi dei moduli solari alla sua vasta scala interna e alla robusta crescita delle esportazioni, superando efficacemente le sfide dell'inflazione dei costi osservate in altri mercati.
“I prezzi dell’energia elettrica per gli utenti finali della Cina sono meno della metà di quelli di Europa o Australia e questo supporta un forte vantaggio competitivo nel commercio globale”, ha affermato il coautore del rapporto Alex Whitworth. “Il mercato energetico cinese è ora più grande di quello di Europa e Stati Uniti messi insieme, quindi se riuscisse a riuscire a passare a una quota elevata di energie rinnovabili intermittenti mantenendo prezzi stabili, sarebbe un risultato storico”.
La riduzione del fotovoltaico e dell’eolico in Cina ha raggiunto il 4% nel 2022, in calo rispetto a oltre il 10% prima del 2020, con gli analisti che suggeriscono un potenziale aumento della riduzione il prossimo anno, sottolineando però che rimarrà a livelli gestibili.
Si prevede che quest’anno la Cina installerà circa 230 GW di nuova capacità fotovoltaica ed eolica, superando i 75 GW dell’Europa e i 40 GW degli Stati Uniti. Si prevede inoltre che il Paese raggiungerà una capacità cumulativa di stoccaggio energetico connesso alla rete di 67 GW nel 2023, con piani di espansione fino a 300 GW entro il 2030.
Il rapporto sottolinea il ruolo delle linee di trasmissione a lunga distanza superiori a 1.000 km, sbloccando oltre 100 GW di sviluppo di energie rinnovabili nell’entroterra della Cina, e indica la progettazione di circa 100 GW di impianti flessibili per supportare il backup di energia rinnovabile.
“Negli ultimi anni gli investimenti cinesi nelle energie rinnovabili e nelle infrastrutture di supporto hanno superato di un fattore 5 a 1 quelli destinati all’energia a carbone”, ha affermato Whitworth. “La quota del carbone nella produzione di energia è in continua diminuzione, scendendo di 10 punti percentuali negli ultimi cinque anni fino a circa il 55% di oggi. Circa l’80% della riduzione è stata sostituita dalle energie rinnovabili e il resto principalmente dal nucleare”.