#Competizioni sportive
Il pannello c’è ma non si vede
Solbian realizza un’installazione senza precedenti per la Talisker Whisky Atlantic Challenge
Partenza il 12 dicembre per la Talisker Whisky Atlantic Challenge: una sfida durissima, tra
le più complesse e rischiose al mondo. I team in gara percorreranno oltre 3000 miglia da
San Sebastian de la Gomera, nelle Canarie, a Nelson’s Dockyard English Harbour,
Antigua e Barbuda.
L’oceano Atlantico attraversato a bordo di una canoa che per tutto il corso dell’impresa
rappresenta l’unico riparo dalle intemperie e dai pericoli provenienti dall’esterno: onde
altissime, tempeste e squali solo per citarne alcuni.
Lo spazio su queste imbarcazioni è minimo e l’esigenza di tutti i partecipanti è quella
di sfruttare ogni millimetro a disposizione.
Nel corso degli anni Solbian ha realizzato numerose installazioni sia per i team della
Talisker sia per altre gare di questo genere, mai però era capitata una richiesta come
quella giunta dal team Nuts Over the Atlantic.
Il gruppo di atleti ha presentato una proposta decisamente fuori dagli schemi e di
complessa realizzazione, il loro intento era infatti di sfruttare gli spazi dedicati ai loghi
della gara, rendendo anche quelle superfici, normalmente occupate dagli adesivi, dei
pannelli solari sfruttabili per produrre preziosissima energia a bordo.
Una vera sfida, non solo per la forme particolari, ma anche per la necessità di riprodurre graficamente sulla superficie dei pannelli solari i loghi imposti da regolamento, il tutto sempre cercando di massimizzare l’energia prodotta.
Una volta confermata la potenza totale - circa 500 watt di picco - e considerando il poco
spazio a disposizione, la scelta è ricaduta sulla serie Solbianflex SP, con le efficientissime celle SunPower™ e cavi posteriori per una applicazione integrata nello scafo.
Il passo successivo è stato poi capire come applicare i loghi sui pannelli in maniera
efficace, nel rispetto delle proporzioni, dimensioni e risoluzione imposte dal regolamento
di gara. Un obiettivo raggiunto grazie alla partnership tra Solbian e ILOOXS, altra start-up torinese. Le due aziende hanno infatti sviluppato, nel corso dell'ultimo anno, una tecnologia che permette di nascondere le celle solari dietro a un’immagine, un disegno, un logo. Un’operazione che, a fronte di una piccola perdita di potenza rispetto alla configurazione standard, ha consentito una completa integrazione estetica dei pannelli con la canoa.
Ultimo passo è stato quello di sfruttare al massimo la potenza generata dai numerosi pannelli, tutti diversi e diversamente orientati, e per questo sono stati scelti i regolatori di carica solare Genasun, capaci di altissime efficienze e di adattare la tensione a quella della batteria anche partendo da valori molto bassi (pannelli solari piccoli). Ciascun regolatore è stato dedicato ad un’area specifica della barca, in modo da poter ottimizzare l’impianto dal punto di vista della distribuzione di potenza e ridurre l'effetto di eventuali ombre.
Tirando le somme, i pannelli solari sono stati perfettamente integrati nelle aree indicate dal cliente, raggiungendo una potenza di ben 578 Wp, mai ottenuta su barche di questo tipo.